sabato 15 settembre 2007

voguethical


Difficilmente la parola etica si associa ad un giornale di moda. Questo perchè nella confusione di significati che attribuiamo al termine sembra improponibile avvicinarla ad un messaggio visivo che di solito veicola prodotti.
La moda, che ostinatamente continua a raccontarsi solo attraverso immagini fotografiche, non ha l'abitudine di far passare altri contenuti se non sè stessa che guarda sè stessa.
Esistono pochi giornali che si muovono in questa torbida melma semiotica non solo conoscendola ma tentando di ribaltarne il significato, respingendone a lato l'apparato pubblicitario, e strutturando un livello di comunicazione che va al di là dell'offerta di oggetti.
Il mondo è invaso da prodotti che di per sè non hanno nessun significato. Giornali e fotografi nè amplificano il valore, a volte lo creano dal niente.
Vogue Italia è un giornale amato da chi lavora nella moda ma anche odiato, perchè si concede la libertà di negare quello di cui vive.
Chi ha dato un'occhio anche veloce al numero di Settembre non ha potuto fare a meno di scontrarsi con la potenza delle immagini del servizio sulla guerra di Steven Meisel.
Improvvise, sporche, scioccanti, modaiole fino all'osso.
Non c'è protesta riguardo alla situazione ancora in atto, nè tentativo di informazione.
Solo un'attenta ricostruzione documentaristica delle condizioni dei soldati in Iraq proiettata sul set di uno shooting di moda. Il sacro e il profano vengono mescolati coscientemente. Il significato etico viene forzatamente eroso. La portata emozionale azzerata.
Meisel lascia che la moda tolga l'odore di morte dalle sue fotografie.
Ma non per creare una vuota esaltazione visuale.
Il risultato è una lastra di vetro opaca attraverso la quale distinguiamo la nostra capacità critica, nella quale vediamo riflesse le quotidiane immagini televisive ammorbanti e dalla quale nascono riflessi accecanti che forse colpiscono la nostra coscienza.
Non c'è risposta in queste immmagini. E non c'è neanche domanda.
Come sempre in Meisel l'estetica schiaccia l'etica consapevolmente. L'osservazione diventa sguardo. Il niente diventa tutto.
Lo straordinario è vedere accadere sulle pagine di un giornale di moda quello che molti fanno quotidianamente ma senza consapevolezza: ricostruiscono a propria immagine un mondo in cui è sempre più faticoso distinguere il bene dal male.


http://style.it/cont/vogue/home-vogue.asp

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