domenica 7 ottobre 2007

senza parole - balenciaga

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' vero,...senza parole. Meglio non parlarne. Oggi i giudizi sono sempre dati ai NOMI ma mai ai vestiti.
Se solo Frankie Morello avessero fatto la stessa sfilata avrebbero tutti gridato all'orrore.
Nella Moda oggi la sola creativita' non esiste più. Purtroppo il business come anche nell'arte contemporanea ha cambiato le regole.
Bravi coloro che riescono a capirlo.
Oggi le sfilate anacronisticamente cool ,vedi Prada,Louis Vuitton,Marc Jacobs, Balenciaga servono solo ed esclusivamente a far vendere BORSE e occhiali.

Bel marketing,altro che bella sfilata!!!!

Avessi mai visto una ragazza vestita con un vero look Balenciaga o Prada per strada, lascia stare le fashion editors, vedo solo borse,borchie e striscette rosse.....
viva la moda!e gira la moda!Oggi gira così purtroppo!

Anonimo ha detto...

Bravo Giampaolo!!
a prescindere dall'ovvietà che Nicolas Ghesquière e Miuccia Prada siano due "geni"..le sfilate del pret-a -porter sono diventate un veicolo per vendere altri prodotti,come erano un tempo le sfilate altamoda che servivano a vendere i profumi..
concordo..
ari

Giulio ha detto...

Non sono un designer ma forse una delle spiegazioni possibili è che i grandi designer che lavorano per questi grandi gruppi e propongono collezioni a basso tasso di creatività lo fanno proprio perché gli interessi in ballo sono troppo grandi. Ovvio che si "buttino" sull'accessorio. MAgari bisognerebbe cercare la creatività in piazze meno blasonate, con meno entry barriers e più voglia di stupire, di creare. In America LAtina, per esempio. Giulio.

Anonimo ha detto...

vorrei solo consigliare ai lettori di andare a vedere "in the mood for love" di wong kar-wai.
le vera eleganza è in quelle persone che sono uguali a se stesse nel tempo.
coerenti con se stesse secondo un modello preciso e immutabile.quelli che insomma hanno stabilito un loro codice.
il vestire attraverso un modello fisso, ma cambiando come fa' guesquierre solo i tessuti e le fantasie può essere un indice di avanguardia in un presente ossesionato dal nuovo e da immagini e proposte infinite, e così diverse.
un modello così radicato nella società giapponese è stato ripreso e occidentalizzato accorciando la gonna e aumentando le dimensioni delle spalle in contuinità col trend anni '80..senza parole..
penso che guesquierre abbia proprio voluto essere accusato di mancare di creatività.
insomma,la creatività potrebbe forse consistere oggi giorno,nel non dimostrare creatività?
è questa riflessione che mi ha fatto apprezzare la sfilata.
in questo trovo il genio di guequierre che si rinnova da tre stagioni a questa parte,sempre di più secondo me.

per cui se avessi i soldi penso che non li butteri per frankie morello,ma piuttosto anche in qualche stupido accessorio di balenciaga;almeno mi sentirei parte di un pensiero, di un'idea.

andrea batilla ha detto...

bè, che dire?
una semplice foto scatena tutte queste reazioni.
credo che lo farò più spesso.

Anonimo ha detto...

"In the mood for love" è forse il più bel film degli ultimi dieci anni, ma l'eleganza non può essere ne fatta di codici ne di modelli fissi.
In un mondo di esasperato culto delle apparenze c’è una preoccupante scarsità di eleganza.
Si tende alla retorica, alla vanità, al narcisismo, all’esagerazione – al desiderio di “far colpo” a tutti i costi, e per questo Nicolas è bravissimo, lasciamo l'eleganza come ricordo del lavoro di Cristobal!!!
L’eleganza non è appariscente. Non è un accumulo di orpelli e di esibizionismi. È stile, consapevolezza, misura. Un’equilibrata mescolanza di istintivo buon gusto e di scelte precise, di cura della sostanza e minuziosa attenzione a ogni dettaglio. Purtroppo oggi si guarda allo stile di tante fashion victims e stylist, ma l'eleganza non è un look da catwalk, è un modo di essere,di pensare,di essere sobri e silenziosi,di eleganza non si può parlare ,perche nel momento in cui ne parli l'eleganza svanisce,io ho conosciuto poche persone eleganti, e nessuna aveva a che fare con la MODA.
Mio Padre era un contadino,poi un commerciante, era l'uomo più elegante e sempre lo resterà.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo. forse non si vende miu miu, ma le vetrine di H&M sono cambiate. è già un bel guadagno. penso che alcuni grandi designer meritino considerazione in relazione all'impatto visivo e stilistico che hanno non solo sulle vendite dei propri prodotti, ma sulla massa in generale. la moda si regge su un marketing emozionale. senza quello nessuno che lavori nella moda avrebbe la dignità che gli si riconosce oggi. fatti salvi probabilmente i fotografi di moda, ma perche' sono fotografi, non perché sono di moda. non puo' esistere una moda che entri nel merito delle cose.